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Nato nel 2006 il progetto FAVOLE NERE diviene realtà solo nei primi mesi del 2009, quando, stabilizzata la line-up di sei elementi, la band comincia a calcare i più prestigiosi palchi dell’underground torinese, ottenendo buoni risultati a concorsi locali; si avvale inoltre dell’onore di aprire il concerto torinese per l’indimenticato ex-singer degli Iron Maiden, Paul Di’Anno. L’Ep promozionale “Nessuna Lacrima” è un assaggio del lavoro svolto in questi anni e anticipa l’uscita del primo vero album “Specchio Delle Fantasie”. La musica proposta dal sestetto torinese si ispira fondamentalmente alla new wave anni ottanta, ma ne arricchisce le caratteristiche principali con un uso intelligente dell’elettronica e con chitarre taglienti di matrice rock. L’uso della voce femminile affiancata al timbro baritonale maschile, spinge verso sperimentazioni inedite, rinforza i brani con maggiore pathos (“Nessuna Lacrima”) e fluttua l’ascoltatore verso soluzioni innovative in certi casi (“Nebbia”) e verso refrain di rara intensità e bellezza in altri (“Brucia”). Il drumming, dal canto suo, sfugge ai canonici schemi della wave, pur ricamandone le principali virtù con cavalcate in sedicesimi scandite dal charleston e ritmi in levare di stampo danzereccio, ma non disdegna la tipica grinta del rock più sanguigno. L’opener “Nessuna Lacrima” riporta allo stesso tempo ad echi di Litfiba e Diaframma (per quanto riguarda il cantato, diretto e coinvolgente), Smiths (per l’intrigante arpeggio di chitarra che si amalgama alla perfezione con la trama delle tastiere, vero punto forte del brano) nonchè Cure e Killing Joke (per la trascinante sezione ritmica). La traccia seguente “Brucia”, ripercorre gli schemi della precedente, partendo da un avvolgente groove basso-batteria e sfociando in un ritornello tra i più riusciti di sempre, grazie anche ai precisi cori della voce femminile. Con “Nebbia” si cambia leggermente registro, l’impatto tende maggiormente verso il dark, grazie ad atmosfere oscure e tempi cadenzati sui quali pulsa e primeggia un basso in pieno stile darkwave e si insinuano ora in modo delicato, ora prepotente e deciso, le linee melodiche della stupenda voce femminile, in questo brano in maggiore evidenza. “Scariche Elettriche” è la scarica finale che ci fa nuovamente saltare in aria dopo il momento di introspezione del brano precedente. Oscura e adrenalinica, ossessiva e immediata.
I testi sono interamente in italiano e si basano sull’idea secondo la quale Lilly, la misteriosa bambolina-mascotte del gruppo, è colei che dirige la parte negativa del mondo, insinuando nelle menti umane le imperfezioni che ognuno di noi si porta appresso; è così che i personaggi delle “Favole Nere”, raccontano ognuno la propria “anomalia”, i propri difetti. Troviamo quindi lo psicotico in cerca della propria identità (“Brucia”), il nostalgico, apatico e alienato (“Nebbia”), l’abusato (“Scariche Elettriche”) e, ispirato da “Le Tre Stimmate Di Palmer Eldritch”, il farmaco-dipendente pilotato dal sistema che lo circonda (“Nessuna Lacrima”). La rock-wave delle Favole Nere si presenta quindi come una ventata fresca in un genere troppo spesso in palese involuzione, che cerca di rifarsi ciecamente ai modelli degli anni ottanta senza aggiungere nulla di nuovo né di personale. Nell’attesa dell’imminente album “Specchio Delle Fantasie” speriamo fiduciosi che un’etichetta prestigiosa si prenda carico di loro.
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