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Data di pubblicazione
11 Luglio 1969
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Durata
2 brani
Space Oddity è il secondo album dell’artista inglese David Bowie, pubblicato nel 1969 per la Philips Records e ristampato su compact disc per la prima volta dalla RCA nel 1984. Nel Regno Unito l'album uscì col titolo David Bowie mentre negli Stati Uniti venne pubblicato dalla Mercury Records col titolo Man of Words/Man of Music. Nel 1972 venne nuovamente distribuito dalla RCA come Space Oddity, il titolo col quale è maggiormente conosciuto (anche per evitare confusione con l'album di debutto, anch'esso intitolato David Bowie).Nella versione originale, così come nella prima edizione in CD, non compare la traccia Don't Sit Down.
Pur essendo considerato da molti il primo album effettivo di David Bowie (comunque il primo ad essere oggetto di ristampa), rispetto ai suoi standard Space Oddity risulta stranamente non bene a fuoco. L'album si colloca a metà strada fra la psichedelia da vaudeville dei suoi inizi e le suggestioni glam del successivo The Man Who Sold the World, anche se testimonia la maturazione musicale del cantante mostrando una sensibilità folk rock dominata dalla preoccupazione per l'andamento altalenante del suo idillio con il movimento hippy e dal fallimento della sua relazione con la fidanzata Hermione Farthingale. I riferimenti autobiografici dei testi sono più evidenti rispetto al disco precedente e, mentre gli album successivi si rivolgeranno ad aree più profonde e oscure della psiche di Bowie, le canzoni contenute in Space Oddity suscitano un'impressione di sincera confessione. Nonostante la sua identità musicale ancora embrionale, molti brani dell'album, in particolare Unwashed and Somewhat Slightly Dazed, Wild Eyed Boy from Freecloud e Cygnet Committee, cominciano ad offrire la dimostrazione del suo talento di paroliere.
Dopo la prima del 1984, Space Oddity ha avuto altre due riedizioni in formato CD, una nel 1990 e una nel 1999. In quella del 1990 della Rykodisc ci sono 3 tracce bonus registrate nel 1970 (oltre a Don't Sit Down): Conversation Piece, pubblicata come lato B del singolo The Prettiest Star, e le due parti di Memory of a Free Festival presenti come lato A e B nell'omonimo 45 giri. Nell'edizione rimasterizzata della EMI uscita nel 1999 non ci sono le bonus tracks ma è presente la versione originale di Don't Sit Down.
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