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  • Data di pubblicazione

    15 Settembre 2003

  • Durata

    11 brani

Reality è il ventitreesimo album discografico di David Bowie pubblicato nel 2003, a soli quindici mesi da Heaten. L'album è stato accompagnato dal Reality tour nel 2003, 2004 e 2006. E' un disco cangiante, diverso ad ogni ascolto, a tratti duro e a tratti raffinato. Bowie ha dichiarato, che la sua idea per Reality era fotografare il momento che stava vivendo, catturare quel periodo in un' istantanea, e la canzone Reality è stata la prima che ha scritto. Nella prima canzone, New Killer Star si indovina un invito a vivere, un rifiuto delle domande inutili, la dichiarazione di non essersi mai creduto migliore degli altri, in Never Get Old riprende di nuovo il tema del tempo, a lui caro, già affrontato in Time, o in Changes, in questo brano riflette in modo ironico e velato di malinconia, cita se stesso, saluta Space Oddity e ZIggy Stardust, ma la fine è estremamente dolce, dice che non lascerà mai morire il suo amore, che non invecchierà mai. In Loneliest Guy canta con la voce bassa, crea una desolazione senza fine, lui stesso ha detto di essersi ispirato ai momenti di malinconia e confusione della sua vita , è stato un attore che si è calato in un personaggio, ma il personaggio è lui stesso, per questo la canzone è così efficace e il senso di desolazione che trasmette così profondo. In Looking For Water c'è il disorientamento, l' incapacità di trovare appigli, pace, senza via d'uscita. Nel brano Reality Bowie pensa al passato, al suo desiderio di diventare una rock star, alla sua riuscita, alla necessità che sentiva, come lui stesso ha dichiarato, di creare uno scudo emotivo fra se e gli altri, poi torna al presente, cerca un senso le ragioni, i motivi, ma non raggiunge ciò che vorrebbe, così si dà il benvenuto alla realtà. E come sempre c'è la consapevolezza dello scorrere del tempo, è inevitabile, è più di una canzone, è realtà. L'ultima canzone, Bring me the disco King, trasporta in un epoca indefinibile, la sue voce le parole e il ritmo sono tristi e lenti. E' uno dei brani preferiti di Bowie, scritto nel 1992, con forti sonorità jazz. Bowie non vuole pensare di essere invisibile, ma arriva a dire che la vita non valeva il risultato. Una canzone di una dolcezza struggente, degna del nome che porta. La sua voce, come sempre è in grado di adattarsi all' argomento che tratta, e diviene quasi sconsolata. Una delle caratteristiche tipiche di Bowie è saper adattare il tono della voce all' ambiente e al personaggio che sta creando, dall' energia infinita di Ziggy, ai toni sofferenti e magici di Diamond dogs, e così è in Reality, la voce il ritmo e le parole sono perfettamente fusi a creare un ambiente e una musica, e in ogni nota si riconosce Bowie. Il disco è a tratti malinconico, a tratti veramente triste, ma si solleva sempre, trova sempre la sua soluzione… proprio come nella realtà.

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