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  • Data di pubblicazione

    14 Dicembre 2018

  • Durata

    11 brani

Go Go Diva è il terzo album in studio del gruppo musicale italiano La Rappresentante di Lista, pubblicato il 14 dicembre 2018 dalla Woodworm Label.

L’8 novembre 2018 il gruppo ha annunciato sui social l'uscita del terzo album in studio, Go Go Diva, descrivendolo come «un invito a perdersi, a battersi, a spogliarsi e a cantare con tutta la voce che si ha in corpo», aggiungendo che «nell'inferno dei desideri, nel buio della paura, nell’oscurità di questo tempo, noi ci sentiamo maledettamente vivi».

Il 16 novembre successivo è uscito in tutti i negozi digitali Questo corpo, singolo promozionale del nuovo album. Lo stesso giorno vengono pubblicate le date del Go Go Diva Tour, con prima tappa a Palermo il 25 dicembre 2018. L’album esce infine in tutti i negozi digitali e fisici il 14 dicembre 2018, pubblicato dall’etichetta discografica Woodworm Label.

Il tema su cui si incentra il disco è il corpo, come già anticipato dal singolo di lancio Questo corpo. Lo stesso titolo dell’album si ispira a Lady Godiva, definita dal gruppo musicale come una «guida attraverso questa foresta di parole e di musica. Una femmina che desidera, che ingurgita, che ascolta, che vive e non è mai sazia».

La stessa copertina, realizzata da Claudia Pajewski, ritrae i due componenti principali della band — Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina — seminudi nell’atto di finire di spogliarsi.

Riguardo alla realizzazione della copertina e al tema del disco, la band ha affermato:
«Abbiamo iniziato a cercare la posa giusta… Dopo un paio d’ore di acqua addosso, freddo e pose tra le piú disparate (Veronica a cavallo di Dario e viceversa, solo per fare qualche esempio) presi dalla stanchezza e dal furore abbiamo capito che stavamo girando attorno all’unica cosa che dovevamo fare: spogliarci. Perché di questo parla il disco, di mettersi a nudo, di farlo insieme, di osare, di desiderarsi e offrirsi, di avere coraggio, di fare delle scelte e viversi la responsabilità.»

L’album è stato prodotto in collaborazione da Roberto Cammarata e Fabio Gargiulo; registrato dagli stessi Roberto Cammarata presso lo studio Fat Sounds di Palermo e da Fabio Gargiulo a Milano presso il Blackstar Recording Studio e il Yellow Rabbit Studio, mixato e masterizzato da Sabino Cannone presso il Morevox Studio di Milano e infine pubblicato dalla Woodworm Label e distribuito da Artist First.

L’album viene accolto dalle recensioni perlopiù positive della critica.

La Repubblica definisce Go Go Diva come «una folata di vento che ti scompiglia i capelli ma ti lascia col sorriso. Un nuovo inno alla vita, un gemito di gioia, un omaggio all’essere umano in tutte le sue sfumature».

Il Fatto Quotidiano indica invece l’album come un passaggio all’età adulta per la band, attribuendo ad esso anche un impegno civile. Il giornale delinea in particolare due temi salienti: la sessualità e la femminilità. La sessualità infatti «è una sfera che restituisce meglio di altri la fisicità», mentre «il gesto femminile di riappropriarsi del proprio corpo è rivoluzionario di per sé, in un’epoca di mercificazione come questa». La stessa cantante della band, Veronica Lucchesi, ha affermato:

«Ancora oggi molte persone non hanno idea di che cosa significhi conoscere il proprio corpo, non solo sotto il punto di vista sessuale: tu sei strettamente legato a quello che fai, a come ti muovi nel mondo, a quello che senti. E il corpo è lo strumento fondamentale con cui fare esperienza in questa vita.»

Go Go Diva viene recensito anche da Rockit.it, che gli attribuisce i titoli di «potente e diretto», in quanto «definisce una direzione netta senza girare intorno al bersaglio». La rivista online individua nella voce di Veronica Lucchesi, «magnetica e teatrale», un elemento imprescindibile del disco, e indica il singolo Questo corpo come «un manifesto delle intenzioni e delle tematiche affrontate»:

«Fisicità e femminilità determinano in questo senso il punto di partenza attraverso cui leggere le emozioni della quotidianità. L’amore, cantato nell’essenzialità di «Ti amo (nanana)», nell’attesa gonfia di aspettative di «Maledetta tenerezza» ("In una notte come questa siamo noi la meraviglia") o nella complicità di «Giovane femmina» ("Adesso che bevo, voglio ancora la sete"), il presente raccontato mediante la brutalità dei muri e delle guerre («The Bomba») o della tensione collettiva («Panico») , il dolore che cambia le percezioni di «Guarda come sono diventata» ("Ho bisogno di mettere nuovi ponti e poi virgole")»

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