Biografia

  • Anni di attività

    1970 – oggi (54 anni)

  • Luogo di fondazione

    Düsseldorf, Nordrhein-Westfalen, Germania

  • Componenti

    • Andreas Hohmann (1970 – 1970)
    • Eberhard Kranemann (1970 – 1971)
    • Emil Schult (1973 – 1973)
    • Falk Grieffenhagen (2012 – oggi)
    • Fernando Abrantes (1991 – 1991)
    • Florian Schneider (1970 – 2008)
    • Fritz Hilpert (1987 – 2022)
    • Georg Bongartz (2023 – oggi)
    • Henning Schmitz (1991 – oggi)
    • Houschäng Nejadépour (1970 – 1971)
    • Karl Bartos (1975 – 1990)
    • Klaus Dinger (1970 – 1971)
    • Klaus Röder (1974 – 1974)
    • Michael Rother (1971 – 1971)
    • Peter Schmidt (1970 – 1971)
    • Plato Kostic (1973 – 1973)
    • Ralf Hütter (1970 – oggi)
    • Stefan Pfaffe (2008 – 2012)
    • Thomas Lohmann (1970 – 1970)
    • Wolfgang Flür (1973 – 1987)

I Kraftwerk (trad. Centrale elettrica) sono una band tedesca formatasi a Dusseldorf nel 1970. Sono considerati i pionieri della : il loro peculiare stile ha influenzato radicalmente la musica pop della fine del ventesimo secolo e ha posto le condizioni per la nascita di nuovi generi musicali.

I Kraftwerk si fondano grazie all'iniziativa di due ex studenti di musica classica, Ralf Hütter e Florian Schneider, all'anagrafe Florian Schneider-Esleben (scomparso il 21 aprile 2020), dopo l'abbandono del gruppo in cui precedentemente militavano, gli Organisation.

Avvalendosi di diversi collaboratori, i Kraftwerk registrano e pubblicano nel novembre del 1970 un album sperimentale che porta lo stesso nome del gruppo: Kraftwerk. Nel 1971 Ralf Hütter abbandona il gruppo, ma vi rientra subito, mentre il batterista Klaus Dinger e il chitarrista Michael Rother abbandonano definitivamente per fondare i Neu!. Nel giro di una settimana, tra settembre e ottobre i Kraftwerk (ora formati solo da Hütter e Schneider) registrano il loro secondo album, Kraftwerk 2, che sarà pubblicato nel gennaio del 1972.

Il 1973 si rivela un anno cruciale per il gruppo. Viene infatti assunto come collaboratore grafico il pittore Emil Schult (che nell'album Kraftwerk 2 aveva collaborato suonando il basso), il cui stile ispirerà il gruppo per quanto riguarda l'immagine. Il gruppo aprirà un proprio studio di registrazione chiamato Kling Klang (dal titolo di un brano dell'album Kraftwerk 2) nel quale registrano il loro terzo album, intitolato Ralf & Florian, nei cui brani incomincia a comparire in modo più massiccio l'elettronica. Verso la fine dell'anno il gruppo pubblica inoltre il primo singolo della propria discografia, il brano Kometenmelodie, in onore alla cometa Kohoutek. Contemporaneamente avviene un'ulteriore svolta all'interno del gruppo: vengono scoperti infatti i ritmi sintetici (ricavandoli con delle particolari percussioni a pads costruite e brevettate da loro stessi) e viene allargata la formazione, precedentemente limitata a Hütter e Schneider: entrano infatti Wolfgang Flür (un percussionista), e Klaus Roeder (chitarrista e violinista).

Con la nuova formazione i Kraftwerk, dopo sei mesi di lavoro, pubblicano nel novembre del 1974 Autobahn, che segna la svolta definitiva verso il genere che li ha resi celebri.

Nei primi mesi del 1975 i Kraftwerk, rimasti in tre dopo l'abbandono di Klaus Roeder prima del termine delle registrazioni di Autobahn, partono per un tour in diverse città europee e statunitensi a motivo del successo del loro ultimo album. Durante questo tour al gruppo si arruola Karl Bartos, giovane percussionista. Viene così a formarsi la formazione storica del gruppo. Nell'ottobre dello stesso anno il gruppo pubblica l'album Radio-Activity, concept album dedicato alla radio e al nucleare. Nei tre anni successivi verranno pubblicati altri due concept album che faranno letteralmente epoca: Trans-Europe Express (pubblicato nel 1977, incentrato sui treni e sull'Europa) e The Man-Machine (pubblicato nel 1978 e dedicato allo spazio e ai robots).
Con "The Man Machine" si completa il discorso sull'identità europea e inizia una nuova fase: presagisce qualcosa che solo dieci anni più tardi sarà una realtà: lavvento dei calcolatori elettronici sia in ambito produttivo che nella vita di tutti i giorni.
Ma attenzione: tutto ciò oggi è visto come alienante e negativo, ma allora non era così. Il gruppo dichiarò all'epoca:" "The Man Machine", l'ultimo album, rappresenta per noi una specie di simbiosi, un tentativo di scoprire i parallelismi, le affinità, l'amicizia fra l'uomo e la macchina. È esattamente il contrario di quanto fatto durante gli anni 60 dalla cultura rock, che cercava di scoprire le differenze, e quindi di reagire ad una epoca e quindi ancora di staccarvisi. Crediamo fortemente in questa ricerca: è ciò che tentiamo di fare da quando abbiamo cominciato nel 1970 a Düsseldorf con un vecchio Revox. È la nostra esperienza quotidiana, la scoperta dell'uomo-macchina, essere noi stessi uomo-macchina: dimostrare che non è un limite, dimostrare che noi facciamo delle cose meccaniche mentre le macchine fanno delle cose quanto mai umane. Ci siamo avvicinati ad esse come i bambini quando scoprono la vita: ci siamo accorti che sono il riflesso psicologico della nostra esistenza. Quindi ecco il rifiuto delle teorie del secolo scorso (l'uomo dominato dalla macchina) ed una tranquilla, amichevole collaborazione fra l'uomo e la macchina. Per questo la musica dell'album non ha niente di alienante o nevrotico. Certo, è gelida, asettica, parla più al cervello che al cuore, ma ha un suo sottile fascino. Già, ancora non si era capito quanto per luomo possano essere pericolose le macchine e quanto possa essere pericoloso affidarvi tutta la nostra creatività. Quello sarebbe venuto dopo: allora cera solo il piacere della scoperta".

Nel maggio del 1981, i Kraftwerk, in pieno boom dei computer, pubblicano il nuovo album Computer World con il quale raggiungono l'apice del loro successo, grazie anche al tour mondiale dedicato all'album intrapreso durante l'anno.

Nel 1982, sulla scia del successo dell'album Computer World, i Kraftwerk incominciano a lavorare per un nuovo album che avrebbero dovuto intitolare Technopop. Tuttavia il progetto si interrompe appena un anno dopo, a causa di un incidente in bicicletta occorso a Ralf Hütter, quando era già stata pubblicata come singolo una delle tracce che avrebbero dovuto far parte dell'album, intitolata Tour De France (dedicata, come suggerisce il titolo, alla corsa ciclistica).

L'album Technopop vede la luce solamente nel dicembre del 1986, quando viene pubblicato con il nome di Electric Café, ultimo album discografico eseguito con la formazione storica del gruppo. A partire dal 1987 infatti il percussionista Wolfgang Flür incomincia a distaccarsi sempre di più dal gruppo fino a lasciare definitivamente la band nel 1989.

Nel 1990 i Kraftwerk arruolano nella propria formazione il percussionista Fritz Hilpert, ma pochi mesi dopo anche Karl Bartos abbandona il gruppo. Nel 1991 il gruppo pubblica un nuovo disco, intitolato The Mix, una raccolta di alcuni dei successi degli anni passati rivisti in forma moderna. Fino al 2000 i Kraftwerk si prendono una lunga pausa, interrotta solo da alcune apparizioni dal vivo.

Con l'arrivo del nuovo millennio i Kraftwerk decidono di interrompere la loro pausa musicale facendo uscire due nuovi singoli intitolati Expo 2000 ed Expo 2000 remix, composti in occasione della fiera tecnologica di Hannover in Germania.

Nell 2003 i Kraftwerk lanciano una ristampa del singolo Tour De France, in versione rivista, e con l'aggiunta di una traccia video. Pochi mesi dopo il gruppo pubblica un nuovo lavoro sempre incentrato sul Tour de France che si intitola Tour de France Soundtracks. L'anno successivo il gruppo intraprende il tour mondiale intitolato Minimum-Maximum, che tocca ottanta città, e l'anno seguente viene pubblicato l'album live che prende lo stesso nome del concerto.

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