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Data di pubblicazione
1973
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Durata
6 brani
Opera buffa (1973) è il quinto album di Francesco Guccini e, per molti versi, è un album anomalo.
L'album riprende il lato ironico e umoristico di Guccini, quello rappresentato nei primi dischi da brani come Il 3 dicembre del '39 o Il sociale e l'antisociale, o ancora Al trist.
4 sono le canzoni inedite scritte da Guccini per il disco; vi è poi una ripresa de Il bello, uscita su 45 giri nel 1968 ed incisa nel 1970 da Lando Buzzanca, e una canzone popolare bolognese, La fiera di san Lazzaro.
Come scrive Guccini stesso questo «è un disco nato per caso, ma non a caso. L'idea c'era da tempo, una specie di "altra faccia di…", o fermare in un certo modo qualcuna di quelle serate "dal vivo", col pubblico attore che parla e ride e io che gigioneggio, recito, mi diverto». Perché in fondo di questo si tratta: non solo di un album dal vivo, ma di un album gigionesco, cabarettistico, di un divertissement.
A dire il vero non è neppure un album completamente dal vivo perché, se è vero che è stato registrato in parte al Folkstudio di Roma e in parte all'Osteria della Dame di Bologna, lo stesso Guccini spiega che in principio era contrario ad inserire successivamente «un po' di musica qui, un po' là», ma alla fine si è fatto convincere da Pier Farri.
L'album è quindi rilevante proprio perché ci mostra un altro Guccini, fino ad allora inedito su vinile, che solo molti anni dopo, nel 1996, inserirà in un suo disco una canzone - I fichi - che ricorda quelle contenute in Opera buffa, anche perché scritta pochi mesi dopo (e presentata spesso da Guccini sia nei concerti di quegli anni sia in televisione, a "Televacca" condotto da Roberto Benigni sulla Rai nel 1976).
Tra i musicisti che suonano nel disco sono da ricordare Ettore De Carolis, ex componente dei Chetro & Co, che firma gli arrangiamenti con il produttore Pier Farri, la violinista americana Talia Toni Marcus (che, anni dopo, aggiungendo anche il nome originale (Talia) e ritornata a vivere negli Stati Uniti, diventerà la violinista di Van Morrison) al violino e alla viola e Tony Esposito alle percussioni.
Le canzoni:
Il bello
Caricatura del ragazzino impomatato e spavaldo che, con la sua Gilera e il suo ridicolo "savoir faire", fa strage di cuori nelle balere di paese. I tic della vita di provincia forniscono lo spunto per questa divertente canzone.
Di mamme ce n'è una sola
Parodia della musica leggera tanto amata neglia anni sessanta e settanta. L'autore sottolinea sopratutto gli steritipi che spesso questo tipo di musica usa e la corruzione che dell'"altra donna" che allontana il figlio dall'unico amore sincero della sua vita, quello per la madre
La Genesi
Cabarettistica narrazione della creazione del mondo. Dio, annoiato da un universo senza televisione, decide, per sua distrazione, di creare l'universo. Alla fine, con gli avanzi (un po' di formaggio e una Simmenthal) darà vita all'uomo. "Mentre pensava a se' stesso pensante" è probabilmente un riferimento al Dio di Aristotele, che essendo perfetto, non può pensare ad altro che alla perfezione, ovvero se' stesso.
Fantoni Cesira
Fantoni Cesira é la figlia di un alcolizzato che non ha mai in tasca una lira e per il vino ha lasciato casa, lavoro, figlia e consorte; e proprio la consorte che, astemia non può scordare con l'alcol la sua triste sorte, si spara un colpo nel '53. La povera Cesira rimane orfana con un padre che pensa solo ad ubriacarsi, trova lavoro in una fabbrica dove sogna una vita da principessa con pellicce, ville e piscine. Il fato porta un produttore alla sagra del paese della ragazza che viene eletta "Miss Tette" per il suo seno prosperoso. Questo produttore si fa avanti proponendo alla ragazza di fare del cinema anche se non è a ciò che si interessa la prima notte che passano insieme. La ragazza perde la castità ma conquista cinecittà: lascia il lavoro, pianta l'amoroso, chiude suo padre in ricovero, compra un topless per mostrare il seno e corre a Roma col primo treno. Lì "visita decine di letti", si fa mantenere da un onorevole e fa un romanzo a fumetti, va a letto con tre produttori, talvolta si prostituisce lungo i viali ma studia dizione, bel canto, regia, recitazione e mimica scena. La giovane campa bene, si fa chiamare Cesy Phantoni ed è l'amante di un noto produttore che le fa fare almeno quattro film. E la morale di questa storia, a giorno d'oggi non è molto strana: quella che per fare soldi, fama e gloria "bisogna essere un poco puttana".
Canzone dedicata a Sophia Loren.
Talkin' sul sesso
Satira sul perbenismo sessuofobo dell'Italia del tempo.
La fiera di San Lazzaro
La canzone riprende una filastrocca popolare Bolognese, che si riferisce a un tradizionale mercato che si tiene annualmente nel comune di San Lazzaro di Savena, confinante con Bologna. Il testo tradizionale, umoristico e licenzioso, viene integrato da piccoli scketch parlati dal cantautore alla fine di ogni strofa.
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