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Si tratta di due brani registrati tra Belluno e Padova nel 2007 con Selene Bortot alla voce (e alla traduzione dei testi dall'italiano all'inglese).
Nella pagina di myspace che ospita questi due pezzi si legge quanto segue: "Se escludiamo il fatto che questi due brani sarebbero dovuti rientrare in un'operetta che difficilmente vedrà mai la luce, abbiamo comunque buoni motivi per credere che la loro decontestualizzazione non sia poi così casuale come potrebbe sembrare dalle premesse. Infatti si tratta delle due facce, una maschile (Brian) e l'altra femminile (Ludmilla), della stessa medaglia. Interessante, a nostro parere, è notare le affinità e le divergenze tra questi due approci, il primo quasi titanico, di conquista, mentre il secondo più intimo e permissivo, sicuramente più "romantico". Questo per quanto riguarda le divergenze, che in ogni caso non finiscono qui: infatti nel caso di lui, oltre allo sporadico intervento del suo cervello (che verrà da Brian dato in pegno alla televisione al fine di diventare il "master of entertainment", una disimpegnata pop star, e poter finalmente conquistare l'amata Ludmilla), abbiamo anche un "superegoico" coro di spettatori che non manca di impartire gli imperativi di cui il nostro "eroe" si nutre. Ludmilla invece parla tra sé e sé del suo ingenuo amore non per Brian, il protagonista del primo brano, ma per un terzo "intruso": il libertino intellettuale regista di corti d'avanguardia e aspirante rivoluzionario contro questa società mediatica. Purtroppo quest'ultimo personaggio, fondamentale all'interno dell'operetta, non ha avuto modo di esprimersi in prima persona nel "singolo" che qui vi presentiamo; ciononostante rimane, nell'ombra, un elemento abbastanza rilevante, in quanto simbolo dell'interferenza tra i due poli almeno potenzialmente complementari, ossia Brian e Ludmilla.
Per quanto riguarda invece le affinità, entrambi si dimostrano disposti ad annullare la propria indipendenza per l'amato, anche se ognuno a modo suo. Va notato però che parlare di annullamento per "l'amato" è per certi versi scorretto, o meglio, impreciso, poiché in fin dei conti Brian sembra più propenso ad usare Ludmilla come scusa per il proprio patto con il mondo dell'intrattenimento, mentre lei è chiaramente in preda ad un uomo che non la desidera realmente e per cui prova un'attrazione estremamente ingenua e acritica. Quindi entrambi si annullano sì in quanto individui, ma paradossalmente questo annichilimento è tanto maggiore quanto più essi si ostinano a rimanere schiavi dei propri ideali. In sostanza assistiamo al mancato incontro tra due poli che più tendono a chiudersi nel loro fantasmatico mondo interiore, più si allontanano reciprocamente, rischiando il dissolvimento. I due poli, sessuali (ma non solo), si rivelano essere interdipendenti più di quanto essi stessi credano, e la realizzazione di sé e del proprio desiderio sembrerebbe pretendere, come condizione necessaria, il riconoscimento dell'altro in quanto tale, senza cioè costringerlo a forza all'interno della propria "interiorità", delle proprie abitudini, delle proprie griglie concettuali. Senza però spingerci tanto in là, basti notare che i due brani suggeriscono una sorta di compenetrazione degli opposti, i quali però, non volendo accettare il proprio ruolo di "complemento", finiscono con il non incontrarsi realmente e svanire nel proprio "mondo delle favole". Alla fin fine, infatti, nessuno otterrà ciò per cui aveva rinunciato a sé; e non poteva essere altrimenti, poiché l'oggetto di questo desiderio ideale non abita in questo mondo."
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